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AMMORTIZZATORI


 MOLLE
Le molle in realtà non sono da cambiare molto spesso. Una molla più rigida riduce la trazione, e rende la vettura più reattiva facendola saltare meglio. Molle più morbide si comportano in maniera contraria. Le molle corte sono più progressive e rendono la vettura reattiva e migliore sui salti. Installare molle più corte sull’anteriore renderà più direttiva la vettura in uscita di curva su di una pista con poco grip. Dopo aver trovato la molla giusta, la stessa sarà quella ideale per il pistone e l'olio che state utilizzando, quindi cambiare solamente la molla per ottenere un comportamento migliore del modello solitamente non servirà a nulla.

 


PISTONI
Cambiando i pistoni al vostro modello e provandolo subito dopo sul banco vi darà la sensazione che nulla sia cambiato ma provandolo in pista, tutto magicamente, sembrerà diverso. Testandolo ai box, il movimento degli ammortizzatori sarà troppo lento e un pistone con fori piccoli e olio tenero a confronto con un altro pistone con fori grandi e olio denso vi restituirà sensazioni molto simili, ma una volta in pista, quando gli ammortizzatori lavoreranno molto più velocemente, la differenza sarà evidente.
Un fluido scorre in due modi, laminare o turbolento. Quando il flusso è laminare le particelle scorrono parallele l'una all'altra, nella stessa direzione. Pensate a un fiume con l’acqua che scorre tranquillamente. Quando il flusso è turbolento, le particelle si muovono in modo casuale creando vortici, e l'attrito tra le particelle aumenta. Immaginate che l’acqua del fiume di prima incontri alcune rocce e diventi una rapida. Il flusso in un ammortizzatore è laminare quando le velocità sono basse, ma quando la velocità aumenta a sufficienza, diventa turbolento. Quando il vostro modello colpisce un ostacolo in velocità, il pistone sale attraverso l’ammortizzatore e l'olio passa attraverso i fori del pistone. Se il pistone si muove abbastanza velocemente, l'olio che passa attraverso il pistone provoca turbolenza, aumenta l'attrito e sembrerà che l’ammortizzatore si blocchi indurendosi.
Questo principio fisico si chiama "pack". Con fori di dimensioni ridotte accade più spesso e a velocità del pistone inferiore, così la macchina risulta rimbalzare di più sulle buche, mentre con fori più grandi questo accade meno spesso e a velocità superiori del pistone in maniera tale che l’ammortizzatore assorba meglio gli urti e il modello resti più stabile rimbalzando meno. Se pensiamo che la stessa quantità di olio passa attraverso il pistone in entrambi i casi, nel caso di fori più grandi, la velocità dell’olio sarà più bassa rispetto alla velocità dell’olio in ammortizzatori con fori più piccoli. Inoltre, con l'olio meno denso (utilizzato con piccoli fori), la turbolenza si verifica prima mentre con olio denso (e fori grandi) si verifica più tardi e questa è la differenza più evidente.

Fori più grandi conferiscono al modello più trazione, lo fanno passare attraverso le buche più dolcemente, soprattutto attraverso quelle che affrontano ad alta velocità e fanno si che le ruote seguano meglio le piccole asperità della superficie della pista. Il rovescio della medaglia è che il modello non salta molto bene, e soprattutto non atterra come dovrebbe. Quando i fori sono troppo grandi, il modello tenderà a sbattere il telaio in fase di atterraggio dai salti e avrà una predisposizione al ribaltamento. In più sarà meno pronto a rispondere ai nostri comandi e più lento nell’eseguirli.
Fori più piccoli riducono la trazione, il modello salta e attera meglio ma è generalmente peggiore nel passaggio sulle buche. Quando i fori sono troppo piccoli, il modello sarà in difficoltà anche sulle più piccole asperità e sembrerà “balbettare”.

 


POSIZIONE AMMORTIZZATORI
Il setup base consigliato dal manuale di montaggio è un buon punto di partenza. La posizione di attacco degli ammortizzatori raramente verrà modificata. Quando avrete trovato i giusti attacchi, in pratica, non li cambierete più. Il “rebound” (ritorno SENZA MOLLA) è misurato tenendo conto di quanto lo stelo ammortizzatore ritorni fuori dall’ammortizzatore dopo essere stato tutto compresso. E’ possibile preparare un ammortizzatore in modo che sia “morto”, senza nessun rebound, cioè in modo che lo stelo non si muova per nulla una volta compresso, oppure un ammortizzatore con un rebound totale, quando, premendo lo stelo all’interno della canna, si sente un progressivo indurimento e, una volta rilasciato, lo stelo torna fuori completamente.
Attaccando gli ammortizzatori più dritti, il modello è più reattivo, salta meglio, non sbatte il telaio a terra così facilmente ma può sembrare instabile sulle buche. Il posteriore del modello scivolerà in un modo più controllabile e allo stesso tempo perderà trazione in modo più regolare. Pistoni con fori più larghi e molle più morbide vengono usati quando gli ammortizzatori si trovano in posizione più verticale.
Attaccando gli ammortizzatori in posizione più sdraiata rende il modello più stabile e più facile da guidare, nella maggior parte dei casi, su piste bucate. Aumenta il grip laterale, ma di contro il posteriore tende a perdere trazione improvvisamente e in modo più difficilmente controllabile rispetto a quello che succede con gli ammortizzatori più dritti. Non potrete quindi far scivolare il modello sotto controllo. Se avete bisogno di rendere il modello più stabile, e facile da guidare, la prima cosa da fare è spostare gli ammortizzatori anteriori nel foro esterno sui braccetti inferiori. Questa modifica riduce l’inserimento in curva e rende il modello molto più facile da guidare e meno propenso a ribaltarsi. Quando sdraiate solo gli ammortizzatori anteriori, il modello sarà meno reattivo, ma girerà meglio in mezzo alla curva e in accelerazione alla fine della stessa. Sdraiando solo gli ammortizzatori posteriori, il modello avrà più trazione ma perderà in sterzata generale, anche se, secondo il setup utilizzato, potrebbe ottenere più inserimento in curva.
 

  © OFFPARK PISTOIA                                                                   web by  Bruno  G.

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